Metodo Katman: cos’è e a cosa serve la tecnica chiropratica

Metodo Katman: cos’è e a cosa serve la tecnica chiropratica

Dolore alla schiena, lombalgia, dolori articolari, mal di testa: riconosci qualcuno di questi sintomi?

Sappi che il dolore è un campanello di allarme che vuole comunicarci l’esistenza di un problema.

Spesso, i problemi alla colonna vertebrale sono causati da una cattiva postura che viene provocata dall’attivazione di un meccanismo di difesa da parte del nostro cervello.

Per trattare queste problematiche in modo delicato, senza farmaci, chirurgia o azioni invasive, il dottor Mazzini, assieme alla dottoressa Katinka Van Der Merwe, ha sviluppato il metodo Katman.

In questo articolo ti porteremo alla scoperta di questa tecnica chiropratica innovativa che permette di ritrovare non solo il proprio benessere, ma anche la propria energia.

Che cos’è il metodo Katman

Il metodo Katman è una tecnica chiropratica nata dalla sinergia tra il dottor Manuel Mazzini e la dottoressa Katinka Van Der Merwe, che unisce le conoscenze dell’approccio chiropratico biomeccanico e chinesiologo con gli esiti delle ultime ricerche effettuate nel campo neurologia funzionale.

Studi scientifici, che approfondiremo successivamente, hanno dimostrato che quando il cervello percepisce una situazione di pericolo o ricorda un trauma, il corpo attiva un meccanismo di difesa che se protratto nel tempo, può essere la causa di fastidi alla colonna vertebrale e non solo.

Il metodo Katman senza farmaci o senza dover ricorrere alla chirurgia, ma solo attraverso sollecitazioni sensoriali, permette di disattivare la fisiologia di difesa del corpo e di stimolare il sistema nervoso consentendo così di sollecitare l’auto guarigione e di migliorare la qualità di vita del paziente.

Tutto sugli studi scientifici alla base del metodo Katman

Tra gli studi fondamentali per lo sviluppo del metodo Katman ci sono quelli portati avanti dal dottor Roger Sperry e dal dottor Norman Doidge.

Grazie al dottor Sperry abbiamo imparato che il cervello è l’organo che, attraverso il sistema nervoso, si occupa di inviare gli ordini agli altri organi e a tutti i muscoli del corpo: è grazie a lui se riusciamo a stare in piedi ma anche è più banalmente a respirare.

Questi studi, uniti alle ricerche più recenti che dimostrano la capacità del cervello di ricordare a livello del subconscio tutti i traumi subiti, sono stati fondamentali per sviluppare il metodo Katman.

Nella nostra vita i traumi che subiamo, sia dal punto di vista chimico che psicologico, sono infiniti: nei primi tre anni di vita, ognuno di noi ha subito mediamente 3.000 traumi , e tutti quotidianamente continuiamo a subire traumi come colpi di frusta, concussioni, colpi alla testa o cadute sul sedere, semplicemente praticando dello sport o svolgendo le nostre attività quotidiane.

Questi traumi, se uniti a una forte emozione come quella dello spavento, vengono memorizzati dal nostro cervello trasformandosi in esperienza; per questo motivo, ogni qualvolta il cervello capta una sensazione di pericolo, al corpo vengono inviati dei messaggi che attivano immediatamente un meccanismo di difesa che agisce sulla muscolatura cambiando la postura.

Quando questo meccanismo di difesa non viene disinnescato, il corpo inizierà ad avvertire stanchezza, e potranno manifestarsi contratture muscolari e segni di nervosismo, depressione e insonnia.

Quindi viene da chiedersi: una volta innescato il meccanismo di difesa non c’è via di uscita?

Assolutamente no, una soluzione esiste: grazie alle ricerche di Norman Doidge abbiamo scoperto che il nostro cervello è in grado di cambiare a seconda degli stimoli che riceve e, quindi, non è in grado solo di immagazzinare i ricordi dei traumi subiti, ma anche di disinnescare i meccanismi di difesa, se stimolato correttamente.

Partendo da questi presupposti, il dottor Mazzini e la dottoressa Van Der Merwe hanno sviluppato il metodo Katman, una tecnica chiropratica che permette di stimolare il cervello attraverso delle piccole stimolazioni che agendo sulla postura mirano a risolvere il trauma che ha causato l’azione del meccanismo di difesa.

Che cosa può risolvere il metodo Katman

Il metodo Katman, è un metodo molto versatile che, attraverso diverse tipologie di aggiustamenti, aiuta a trattare diverse problematiche come:

Il metodo Katman può risolvere anche problemi di stanchezza cronica: attraverso le stimolazioni, e l’utilizzo di oli essenziali, infatti, il cervello viene sollecitato a entrare, durante le ore notturne, nell’onda delta, dove il cervello recupera tutte le fatiche.

Per chi è adatto il metodo Katman?

Il metodo Katman è adatto sia alle persone che presentano dolore cronico, sia a pazienti che hanno bisogno di ritrovare il proprio benessere fisico ed emotivo, o di imparare a gestire lo stress.

Questa tecnica, infatti, è molto versatile e permette di utilizzare manipolazioni e stimolazioni specifiche che si adattano alle condizioni del paziente.

Dopo le prime sedute il paziente potrà quindi sentirsi immediatamente meglio e, col tempo, occuparsi dell’auto guarigione in maniera autonoma grazie agli esercizi Katman che gli vengono insegnati durante la seduta.

Chi utilizza il metodo Katman?

Ad oggi, anche negli Stati Uniti, ci sono sempre più chiropratici che si stanno formando per acquisire il metodo Katman: in Italia, tra professionisti sanitari che utilizzano il metodo Katman ci siamo noi: i dottori dello studio Mazzini, il fondatore del metodo.

Per sottoporti a una seduta di Chiropatia nello studio Milano Chiropratica, compila il form nella sezione contatti del nostro sito internet: attraverso le giuste stimolazioni ti aiuteremo a ritrovare la tua energia e a migliorare la tua postura in modo naturale, senza chirurgia e medicinali.

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