Ernia del disco: noi possiamo aiutarti

L’ernia del disco è una patologia della colonna vertebrale che può causare disagio e dolore, spesso anche molto acuto.

Un’ernia del disco si verifica quando il nucleo interno del disco (nucleo polposo) rompe le pareti esterne del disco stesso (anulus fibroso), fuoriuscendo nel canale vertebrale.

Questo può irritare dei nervi circostanti e portare a vari sintomi dolorosi.

L’ernia del disco può dare luogo a diversi sintomi, dovuti alla posizione in cui si trova lungo la spina dorsale.

Le zone più comunemente colpite sono la parte bassa della schiena (ernia lombare) e il collo (ernia cervicale).

Se hai uno o più di questi sintomi:

  • dolore alla schiena
  • dolore al collo e alle spalle
  • dolore al gluteo che si irradia lungo tutta la gamba
  • difficoltà di deambulazione e affaticamento precoce
  • difficoltà di movimento o intorpidimento degli arti inferiori

Molto probabilmente hai un’ernia del disco che sta infiammando il nervo sciatico, causandoti la sciatica, conosciuta anche come sciatalgia, oppure il nervo spinale del collo, che causa la brachialgia.

Il team di Studio Mazzini – Milano Chiropratica è specializzato nel trattamento dell’ernia del disco, con risultati eccellenti, anche per casi molto gravi e duraturi, in cui nell’arto colpito si possono notare una diminuzione della forza muscolare e disturbi della sensibilità.

Se l’ernia del disco viene trascurata, il dolore può durare anche diversi mesi, provocando un enorme stress emotivo, soprattutto se i trattamenti effettuati non hanno risolto il problema.

Il nostro team utilizza il metodo Katman, una pratica sviluppata in anni di studi e di ricerca da Manuel Mazzini D.C., titolare dello Studio Mazzini e della dottoressa Katinka Van Der Merwe, CEO della Spero Clinc Arkansas USA, chiropratici di fama internazionale.

Il metodo Katman è una tecnica chiropratica che permette di trattare persone di ogni età e condizione di forma, senza farmaci né chirurgia.

Se hai già provato diverse soluzioni e trattamenti, ma con scarsi risultati, rivolgiti con fiducia al nostro Studio.

Tante persone che hanno sofferto per l’ernia del disco, si sono rivolte a noi per risolvere il problema e ritrovare il benessere.

Leggi il caso studio della signora Elisabetta e le centinaia di testimonianze reali delle persone che, grazie al nostro metodo innovativo, hanno ritrovato il benessere.

Abiti fuori Milano?

Per chi abita lontano da Milano abbiamo sviluppato uno speciale programma di trattamenti: considerando la lontananza, consigliamo di prenotare il servizio di consulto online con uno dei nostri chiropratici, che valuterà il tuo caso, analizzerà gli esami e determinerà se ci siano i presupposti per iniziare un trattamento chiropratico.

Il costo del consulto online è di 40 euro, che, nel caso venga effettuata la prima visita, verrà scontato dal costo.

Se soffri di mal di schiena, o di sciatica, contatta il nostro Studio per un appuntamento e consulta la pagina dedicata agli esercizi specifici.

Prima di eseguire qualsiasi esercizio, parlane con i nostri chiropratici: seguendo le loro indicazioni trarrai sicuramente grande beneficio.

Hai sintomi quali mal di schiena, dolore alla gamba, al collo o alle spalle?

Potresti avere un’ernia del disco!

Prenota un appuntamento con i nostri specialisti.

Quali sono i sintomi dell’ernia del disco?

Sintomi dell’ernia del disco lombare:

  • dolore nella regione della schiena
  • dolore nella gamba (sciatica, cruralgia) con possibile formicolio
  • perdita di forza e mancanza di sensazioni tattili

Sintomi dell’ernia del disco cervicale:

Sintomi dell’ernia del disco dorsale:

  • dolori nella regione dorsale (dorsalgia)
  • dolore irradiato nel tratto intercostale (cosiddetto “a cintura”) corrispondente alla sede dell’ernia
  • difficoltà di movimento o intorpidimento degli arti inferiori
  • difficoltà di deambulazione e affaticamento precoce

30 anni di esperienza nel trattamento dell’ernia del disco

La chiropratica spesso viene presa in considerazione come ultima scelta, una specie di ultimo tentativo, quasi disperato, prima di affrontare l’intervento chirurgico.

La maggior parte delle persone che si rivolgono a noi, vengono a conoscenza del nostro studio grazie al passaparola, ma in alcuni casi, medici di base e specialisti, soprattutto neurochirurghi o ortopedici, suggeriscono le nostre cure, perché ritengono che non sia necessario operare.

Lo Studio Mazzini tratta l’ernia del disco dal 1998

Grazie alla nostra trentennale esperienza nel trattamento dell’ernia del disco e delle protrusioni discali, sappiamo che, se non si eliminano le cause che hanno provocato le ernie discali, i sintomi possono ritornare anche più dolorosi di prima.

Al nostro Studio si rivolgono persone da tutta Italia e spesso anche dall’estero, che rimangono in città il tempo necessario per fare un primo ciclo di trattamenti urgenti e poi ritornano periodicamente per continuare il mantenimento.

Esempio di ernia del disco espulsa

Hai dolori alla schiena, alla gamba, al collo o alle spalle?

La nostra metodologia per il trattamento dell’ernia del disco

Ogni caso è diverso e richiede trattamenti specifici, soggettivi e mirati. Il nostro intervento è mirato a ripristinare la funzionalità della colonna vertebrale e del sistema nervoso e di conseguenza ad eliminare alla radice la causa del problema, non solamente a ridurne i sintomi.

Il primo consulto

Il primo consulto si focalizza sul capire quali possano essere le cause dei fastidi, quanto questi sintomi ostacolino lo svolgimento di una vita normale e se è possibile risolverli in modo naturale, senza uso di farmaci e chirurgia.

L’ortopedico del nostro Studio esamina il tuo caso specifico e prescrive, se necessario, ulteriori esami di approfondimento, e i trattamenti chiropratici più indicati per la tua situazione.

Dopo la visita con l’ortopedico, verrà effettuato un controllo chiropratico accurato con particolare attenzione alla postura, alle funzioni neurologiche e all’equilibrio e alla mobilità, studiamo gli esami clinici (radiografie, TAC e/o Risonanza Magnetica, elettromiografia, ecografie, esami del sangue, etc.) e decidiamo quale percorso effettuare.

Il numero di sedute, la frequenza e le tecniche da adottare sono differenti per ogni caso, anche se il percorso è similare.

Le fasi del trattamento

Il trattamento è composto da tre fasi che hanno una funzione specifica nel percorso per il raggiungimento del benessere:

  • Prima fase dove ci si concentra ad aiutare la persona a migliorare il più velocemente ed efficacemente possibile,
  • Seconda fase di riabilitazione per permettere di ritornare alla completa efficienza psicofisica,
  • Terza fase di mantenimento del benessere raggiunto.

Alcune persone rispondono ai trattamenti più velocemente di altre. Alcuni hanno bisogno di essere trattati con una frequenza maggiore, anche tutti i giorni, altri invece possono essere trattati una sola volta alla settimana. In ogni caso la frequenza dei trattamenti tende a diminuire fino ad arrivare a una seduta al mese per mantenere l’equilibrio e il benessere.

Nella prima fase, soprattutto nei casi in cui la persona è molto sofferente, si raccomanda di non fare sforzi o esercizi dopo i trattamenti, in modo da dare il tempo alla colonna vertebrale di assestarsi, di non sovraccaricare i dischi intervertebrali e permettergli così di iniziare il suo percorso di auto-guarigione. Abbiamo notato che la maggior parte di coloro che soffrono di disturbi da ernia del disco sono disidratati, pertanto si consiglia a tutti di bere almeno un litro e mezzo di acqua naturale al giorno.

Durante la seconda fase della terapia, quando i sintomi diminuiscono e la mobilità e le funzioni neurologiche migliorano, si suggerisce di iniziare a muoversi con attenzione, facendo brevi camminate e di imparare la “Back School”.

Nel terzo ciclo di trattamenti, quando il processo di auto-guarigione è giunto al termine, si consiglia di sottoporsi a regolari controlli chiropratici mensili per mantenere la colonna vertebrale al massimo della mobilità e il sistema nervoso al massimo delle proprie funzioni. La prevenzione è sempre meglio della cura.

Quanto tempo serve?

Il percorso naturale rimane lungo perché si tratta dell’infortunio di un legamento, che quindi richiede alcuni mesi di riabilitazione per riprendere la propria elasticità e funzionalità.

Solitamente si nota un sensibile miglioramento della sintomatologia nelle prime quattro settimane di trattamenti e occorrono generalmente alcuni mesi, affinché la colonna vertebrale torni alla sua funzione ottimale.

Per accelerare il periodo di riabilitazione è importante riprendere l’attività fisica quanto prima, anche solo con brevi camminate ed esercizi specifici della “Back School” per recuperare la tonicità muscolare.

Abiti fuori Milano?

Se hai sintomi riconducibili all’ernia del disco e abiti lontano dal nostro Studio, che si trova a Milano, consigliamo di prenotare un consulto online, durante il quale un nostro specialista analizzerà il tuo caso, valuterà gli esami e determinerà se ci siano i presupposti per iniziare un percorso terapeutico con noi.

Il nostro Studio ha sviluppato uno specifico programma di trattamenti per chi abita lontano da Milano.

Cos’è l’ernia del disco?

La colonna vertebrale adulta sana e sviluppata è formata da 33 vertebre e dai dischi intervertebrali ad esse connessi che le dividono.

I dischi sono composti da cartilagine e costituiti da una parte esterna (anulus fibroso) più resistente e una parte interna gelatinosa (nucleo polposo) che ammortizza lo shock del peso e dei movimenti.

La funzione dei dischi, oltre ad ammortizzare, è quella di essere i perni sui quali si muovono le vertebre della spina dorsale.

L’efficienza dei dischi dipende dalla capacità idrolitica del proprio nucleo.

È stato ripetutamente dimostrato che esiste un processo di diminuzione progressiva dei livelli d’idratazione del disco fin dalla prima parte della vita dove in media il contenuto di acqua nel disco è approssimativamente del 88% e scende a circa il 69% nell’ottava decade della vita.

Per fare un esempio visivo semplice, il disco che perde acqua diventa come la gomma lasciata a lungo sotto il sole, perde elasticità, si vetrifica e diventa così più fragile potendosi facilmente sgretolare.

Questo processo succede anche nei dischi intervertebrali, dove avviene una serie di cambiamenti biomeccanici che portano a una depolimerizzazione dei legami proteine/polisaccaridi del nucleo polposo.

Durante questa rapida degenerazione dei polisaccaridi avviene una perdita sproporzionata di solfato di condroitina rispetto al chetosolfato. Simultaneamente il contenuto delle fibre di collagene nell’anulus fibroso aumenta.

Questa situazione porta a una riduzione delle capacità idrolitiche ed elastiche del nucleo e di conseguenza a un aumento della pressione trasmessa attraverso l’anulus fibroso che alla lunga porta a creare fissurazioni delle proprie fibre compromettendone la forza ed elicitando le probabilità di protrusioni o ernie discali.

La protrusione e l’ernia discale possono crearsi in qualsiasi zona della colonna vertebrale, ma le zone più comunemente colpite sono la regione lombosacrale e la cerniera cervicodorsale.

A seconda delle strutture anatomiche che sono irritate si possono avere vari tipi di disturbi e sintomi più o meno gravi e in diverse parti del corpo.

I dischi intervertebrali hanno una biomeccanica molto complessa che si modifica continuamente per sostenere il carico gravitazionale e svolgono un “lavoro di squadra”. Il peso corporeo è suddiviso tra tutti i dischi, quindi tutti i dischi che possono protrudere, ed è normale che lo facciano, quando sono sovraccaricati.

Se il sovraccarico è prolungato o troppo pesante, il disco si può danneggiare.

Se i dischi sono asportati chirurgicamente, o anche solo parzialmente seguendo le tecniche chirurgiche più moderne, tutta la biomeccanica della colonna vertebrale ne soffrirà, causando una degenerazione precoce delle articolazioni.

Per questo motivo l’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’Istituto superiore della Sanità sconsigliano l’operazione chirurgica, preferendo metodologie non invasive.

Recenti ricerche scientifiche dimostrano che i nostri trattamenti possono essere risolutivi.

Di seguito ne potete vedere una prova: le immagini mostrano come l’ernia del disco tra L4 e L5, indicata dalla freccia, che senza le adeguate cure era nel tempo peggiorata, sia completamente riassorbita dopo aver ricevuto i trattamenti chiropratici del nostro studio.

Leggi il caso studio per maggiori dettagli.

Prima del trattamento

Ernia del disco prima del trattamento

Dopo il trattamento

Ernia del disco dopo il trattamento chiropratico

Hai dolori alla schiena, alla gamba, al collo o alle spalle?

Quali sono le tipologie di ernia del disco?

L’ernia del disco è una patologia che colpisce migliaia di persone in tutto il mondo e negli ultimi anni sempre più persone ne soffrono, soprattutto a causa della vita sedentaria e stressante e alle cattive abitudini.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’Istituto Superiore di Sanità hanno definito l’ernia del disco una patologia da curare preferibilmente con metodi non invasivi e preferibilmente non chirurgici.

Queste sono alcune delle tipologie di ernia del disco che trattiamo nel nostro studio:

  • Ernia del disco cervicale
  • Ernia del disco lombare
  • Ernia del disco dorsale
  • Ernia di Schmorl
  • Ernia del disco emotiva

L’ernia del disco cervicale, quella lombare e quella dorsale hanno le medesime caratteristiche, ma hanno sintomi differenti perché si formano in tre diverse aree della spina dorsale.

Dolore al collo e alle spalle, cefalea, dolore al braccio con possibile formicolio, perdita di forza e di sensazioni tattili sono i sintomi dell’ernia del disco cervicale.

I sintomi dell’ernia lombare sono tipicamente il dolore nella regione della schiena, il dolore nella gamba con possibile formicolio e la perdita di forza e mancanza di sensazioni tattili.

L’ernia del disco dorsale presenta sintomi quali: dolori nella regione dorsale, dolore irradiato nel tratto intercostale corrispondente alla sede dell’ernia, difficoltà di movimento o intorpidimento degli arti inferiori e difficoltà di deambulazione e affaticamento precoce.

L’ernia di Schmorl è un particolare tipo di ernia del disco, dove il nucleo polposo del disco si ernia verticalmente invece che orizzontalmente intaccando il corpo vertebrale delle vertebre sopra e sotto.

Raramente sono dolorose ma quando lo diventano possono essere molto dolorose.

Spesso sono associate a sintomi di artrosi, rigidità di movimento e irrigidimento muscolare paravertebrale.

Non si conoscono cause certe ma, si ipotizza, che possano essere causate da traumi alla colonna vertebrale, microtraumi da sovraccarico posturale o patologie che indeboliscono i dischi e i corpi vertebrali.

Ernia del disco emotiva: può una patologia fisica essere causata da un sovraccarico emotivo?

Sicuramente! Lo dimostrano molti studi scientifici che sono alla base della psicosomatica.

Noi dello Studio Mazzini lo riscontriamo sempre di più anche in casi che soffrono di ernia del disco cronica. Queste persone sono spesso individui che hanno dovuto sopportare per un lungo periodo uno stato di stress prolungato e che a un certo punto, senza una causa apparente, hanno iniziato a sentire i sintomi di lombalgia e sciatica, o cervicalgia e brachialgia, che poi scoprono essere causati da ernia del disco.

Abbiamo notato che queste persone sono spesso esseri umani molto sensibili e generosi d’animo, portati a preoccuparsi molto per gli altri a volte a scapito di sé stessi. Le storie che ci raccontano sono molto simili tra loro.

Moltissimi hanno subito mobbing e stress lavorativi, alcuni sono in conflitto perché stanno decidendo di cambiare posto di lavoro, altri hanno sopportato situazioni molto stressanti in famiglia, chi aiutando una persona malata in casa, chi dovendo affrontare una separazione o un divorzio faticoso dal punto di vista emozionale.

In questi casi l’ernia del disco in questi casi si può generare in un attimo, basta uno starnuto, un colpo di tosse, un sollevamento di un peso anche leggero o un movimento sbagliato anche nel sonno e subito iniziano dolori lancinanti.

Questi sono i tipici casi delle ernie del disco che definiamo “emotive” e che hanno bisogno di un trattamento speciale per poter guarire.

Infatti abbiamo notato che non è sufficiente il solo approccio farmacologico per diminuire i sintomi e non basta neppure l’approccio chiropratico classico basato sugli aggiustamenti vertebrali e gli esercizi di fisioterapia e della “back school” che invece funzionano benissimo nei casi di ernie del disco fisiche.

Per questo motivo abbiamo sviluppato una nuova tecnica specifica che oltre ad occuparsi dell’aspetto posturale e biomeccanico si concentra sull’aspetto emozionale e neurologico funzionale, la tecnica KATMAN.

Dischi interverebrali: anatomia in breve

I dischi intervertebrali agiscono come degli ammortizzatori della colonna vertebrale e permettono di sopportare meglio il peso gravitazionale durante ogni movimento della colonna vertebrale in ogni momento della giornata.

Sono costituiti da un nucleo centrale (nucleo polposo) più rigido e da un anello esterno (anulus fibrosus) più morbido.

È facile capire come un costante sovraccarico o un trauma fisico che cambia le curve della colonna vertebrale possa causare un’ernia del disco. Pensate che lo stare seduti su una sedia aumenta di 1|3 il peso gravitazionale che gli ultimi dischi lombari devono sostenere. Non è un caso infatti che le ernie del disco più frequenti siano riscontrate tra L4/L5 e soprattutto tra L5/S1 dove si riscontra l’80% di tutte le ernie del disco.

Il lavoro in ufficio e i lavori sedentari già avevano creato non pochi problemi, tant’è vero che il “sitting” (stare seduti a lungo) è considerato pericoloso quanto lo è stato lo “smoking” (fumare) anni fa per la salute in generale.

Con lo smart working questi problemi si sono notevolmente accentuati e accelerati, perché spesso a casa i lavoratori non hanno una posizione da lavoro ergonomicamente favorevole come in ufficio. In più l’uso sempre più frequente di tablet e cellulari porta altri gravi problemi. Spesso le persone quando usano questi strumenti guardano in basso invece di guardare in orizzontale. Facendo così tendono a flettere il collo aumentando lo stress posturale sulla regione cervicale e sulle spalle bloccando poi la respirazione diaframmatica.

Questi cattivi atteggiamenti posturali causano meno afflusso di ossigeno al cervello che si stanca più facilmente e in caso di bambini e adolescenti si sviluppa più lentamente e si stressa molto più facilmente.

Sappiamo che esistono varie forme di stress come lo stress fisico, lo stress chimico e lo stress emotivo. Ma com’è possibile che lo stress emotivo possa causare un’ernia del disco?

Il nostro organismo si è sviluppato dalla preistoria per poter sopportare solo brevi periodi di stress.

Quando lo stress diventa cronico le ghiandole surrenali continuano a produrre adrenalina e le catecolamine tra le quali il cortisolo, ormoni che hanno molti effetti negativi sul nostro organismo se vengono prodotti costantemente.

Troppo cortisolo impedisce la creazione di nuove connessioni tra neuroni, causando stanchezza cronica e affaticamento mentale e aumenta la richiesta di nutrizione ai muscoli che diventano sempre più tesi e contratti. Inoltre diminuisce la percentuale di acqua nelle articolazioni e nei dischi intervertebrali portandola verso la superficie e causando gonfiori sottopelle. Di conseguenza i dischi intervertebrali perdendo l’acqua subiscono il processo di “vetrificazione”, si irrigidiscono, invecchiano precocemente e possono più facilmente lesionarsi creando protrusioni discali o ernie discali.

Spesso le persone che soffrono di ernie “emotive” hanno già, provato diverse cure anche alternative alle classiche farmacologiche. A volte hanno anche subito precedentemente un intervento chirurgico, ma il problema si è ripresentato.

Con la tecnica KATMAN abbiamo unito le conoscenze dell’approccio chiropratico biomeccanico e chinesiologo con le nuove conoscenze della neurologia funzionale.

Abbiamo così creato un metodo olistico a 360° che ha lo scopo di portare in equilibrio il sistema neuro-muscoloscheletrico, permettendo all’organismo di integrare quei traumi emotivi che hanno causato le disfunzioni e le conseguenti malattie, facendole diventare esperienze.

Hai dolori alla schiena, alla gamba, al collo o alle spalle?

Protrusione o ernia del disco? Quali sono le differenze

La protrusione discale è caratterizzata dal solo coinvolgimento della parte esterna del disco, l’anulus fibroso.

L’ernia del disco invece avviene quando parte del nucleo polposo, materiale gelatinoso all’interno del disco, fuoriesce dalle parti danneggiate dell’anulus fibroso entrando nel canale vertebrale o nei fori intervertebrali e può irritare i nervi limitrofi.

La protrusione e l’ernia discale possono crearsi in qualsiasi zona della colonna vertebrale, ma le zone più comunemente colpite sono la regione lombosacrale e la cerniera cervicodorsale.

A seconda delle strutture anatomiche che sono irritate si possono avere vari tipi di disturbi e sintomi più o meno gravi e in diverse parti del corpo.

Esempio di ernia del disco espulsa

Hai dolori alla schiena, alla gamba, al collo o alle spalle?

Testimonianze di chi si rivolge a noi

Video testimonianze di chi si rivolge a noi

Ernia del disco espulsa e sciatica.
La storia di Azadeh.

Un mese fa ero in sedia a rotelle,
oggi non ho più dolore. Giovanna story.

Liliana multiple ernie del disco,
non riusciva a stare diritta e poi….

Sciatica e mal di schiena da mesi per ernia del disco.
In due settimane riesce a correre!

Tre ernie cervicali e brachialgia acuta in remissione.

Testimonianza di Maurizio, dopo un’ernia lombare con sciatica.

Bibliografia

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